Walid Shawky
è dentista, attivista politico e difensore dei diritti umani.

‍Anziché un’opportunità di migliorare la vita dei giovani egiziani, e tutt’altro che orientato ad affrontare i problemi reali che essi vivono, il Forum è una farsa politica tesa a distrarre la comunità internazionale dal record di violazioni dei diritti umani compiute dalle autorità egiziane. Le organizzazioni firmatarie esortano la comunità internazionale, incluso il Segretariato delle Nazioni Unite e l’ufficio del Segretario Generale, a non prestarsi a questo tipo di operazioni propagandistiche, rendendosi complici dei gravi abusi perpetrati dal governo di Sisi. La comunità internazionale dovrebbe piuttosto adottare tutte le misure necessarie per assicurare il monitoraggio dello stato dei diritti umani nel Paese affinché i responsabili di violazioni e abusi di potere siano opportunamente perseguiti, allo scopo di garantire l’affermazione, il rispetto e l’effettivo godimento di tutti i diritti della persona umana a tutte e tutti gli egiziani, con particolare riguardo alle giovani generazioni.

È attualmente detenuto in custodia cautelare in attesa che il suo caso, il n.880 del 2020, venga esaminato da un tribunale.


Il dottor Walid Shawky è stato un membro di spicco del Movimento Giovanile 6 Aprile, ed è noto per il suo interessamento alla difesa dei detenuti politici in Egitto. Per questo motivo è stato arrestato il 14 ottobre 2018 dalla sua clinica al Cairo ed è stato accusato di essersi unito un gruppo terroristico e di aver diffuso false notizie nel caso n.621 del 2018.


Il 24 agosto 2020, dopo 22 mesi di custodia cautelare, è stato firmato il suo ordine di rilascio con misure precauzionali, ma tale rilascio non è mai stato effettuato. Walid Shawky è stato invece trattenuto illegalmente in carcere, e dopo un mese di sequestro, il 6 ottobre 2020, è stato convocato alla Procura per la sicurezza di Stato, dove è stato incriminato in un nuovo caso, il n. 880 del 2020, con le medesime accuse del precedente.


Stando alle conclusioni degli ultimi interrogatori, che risalgono al 24 febbraio di quest'anno, la sua detenzione è stata rinnovata di altri 45 giorni in attesa di ulteriori indagini. Ad oggi, dopo più di due anni dall’arresto, la National Security Investigations Service non ha presentato alcuna prova materiale per dimostrare la validità delle accuse contro di lui.




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