23 giugno 2022 - Mohamed El-Baqer deve essere rilasciato immediatamente e senza condizioni, lo chiedono 19 organizzazioni per i diritti umani. La sua detenzione è arbitraria, finalizzata a punirlo per il suo legittimo lavoro in materia di diritti umani e non fa che mettere a serio rischio la sua vita e il suo benessere psicologico.

Il 25 giugno 2022 ricorreranno 1.000 giorni dall’inizio della detenzione arbitraria di Mohamed El-Baqer. Avvocato per i diritti umani e direttore dell’Adalah Center for Rights and Freedoms, è attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza Tora 2 al Cairo, un istituto noto per le sue condizioni crudeli e disumane. Gli è vietato uscire dalla cella per camminare o vedere il sole e gli è negato l'accesso a un'assistenza sanitaria adeguata, a un letto o a un materasso e all'acqua calda. I suoi parenti possono fargli visita solo una volta al mese e non possono fornire a Mohamed le foto di famiglia perché non gli è permesso tenerle.

Il 29 settembre 2019, El-Baqer stava svolgendo le sue funzioni di avvocato per i diritti umani presso la sede della Procura per la sicurezza dello Stato al Cairo, in rappresentanza del blogger e attivista Alaa Abdel Fattah, arrestato arbitrariamente all'inizio della giornata, quando è stato a sua volta arrestato.

Entrambi sono stati incriminati nell'ambito del procedimento penale n.1356/2019 con le stesse accuse vaghe e infondate che sono notoriamente utilizzate per criminalizzare le voci dissenzienti in Egitto, quali "adesione a un gruppo terroristico", "finanziamento di un gruppo terroristico", "diffusione di notizie false che minacciano la sicurezza nazionale" e "utilizzo dei social media per commettere un reato editoriale".

Quasi un anno dopo, il 30 agosto 2020, El-Baqer è stato interrogato e incriminato in un secondo caso, il n. 855/2020 con accuse quasi identiche, una pratica delle autorità egiziane comunemente nota come "rotazione" (tadweer). Solo tre mesi dopo, nel novembre 2020, El-Baqer, insieme ad altri 27 attivisti, tra cui Alaa Abdel Fattah, è stato inserito nella"lista dei terroristi" egizianaper un periodo di cinque anni in relazione al caso n.1781/2019 della Sicurezza di Stato. A seguito di questa designazione, El-Baqer è soggetto a un divieto di viaggio, i suoi beni sono congelati e gli è vietato impegnarsi in attività politiche o civiche per cinque anni.
Il 18 novembre 2021Corte di Cassazione ha respinto il ricorsopresentato dai suoi avvocati contro la decisione di inserirlo nella "lista dei terroristi".

Dopo oltre due anni di detenzione preventiva, il Tribunale per la Sicurezza istituito sotto lo Stato di Emergenza ha condannato El-Baqer a quattro anni di carcere e Alaa Abdel Fattah a cinque anni, con l'accusa di "diffusione di notizie false che minano la sicurezza nazionale" in relazione ad un terzo procedimento penale, il n. 1228/2021. Anche il difensore dei diritti e blogger Mohamed Oxygenè stato condannato a quattro anni di carcere nell'ambito dello stesso caso. Sono stati tutti condannati per aver diffuso notizie false sui social media: la pubblica accusa ha infatti sostenuto che i tre abbiano pubblicato o condiviso notizie false sui loro account sui social media nel 2019.

Il diritto di Mohamed El-Baqer a un giusto processo è stato continuamente violato attraverso innumerevoli e ingiustificati rinnovi della sua detenzione preventiva da parte della Procura suprema per la sicurezza dello Stato e della Corte penale del Cairo. Ai suoi legali non è stato permesso avere una copia dei fascicoli del caso, impedendo così a El-Baqer di presentare la propria difesa. Durante la detenzione, ha subitominacce e maltrattamenti.

Nonostante i numerosi appelli internazionali per il rilascio di tutti i difensori dei diritti umani detenuti arbitrariamente in Egitto, tra cui le dichiarazioni pubbliche del Relatore speciale delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani e due risoluzioni del Parlamento europeo sulla situazione dei difensori dei diritti umani in Egitto, le autorità egiziane hanno chiuso gli occhi di fronte a queste richieste. Inoltre, la mancata definizione da parte dell'Unione europea di parametri di riferimento concreti e misurabili in materia di diritti umani come criteri di progresso nelle relazioni bilaterali UE-Egitto ha contribuito all'impunità delle violazioni dei diritti umani in Egitto.

Le autorità egiziane utilizzano abitualmente tattiche repressive come la detenzione preventiva prolungata, il riciclaggio delle accuse contro i dissidenti, le sparizioni forzate, la tortura, i processi ingiusti e le molestie giudiziarie per mettere a tacere tutte le voci critiche, anche attraverso indagini infondate per accuse legate alla sicurezza nazionale e all'antiterrorismo.

Pertanto, le organizzazioni firmatarie esortano le autorità a rilasciare immediatamente e incondizionatamente Mohamed El-Baqer e tutti i difensori dei diritti umani detenuti arbitrariamente in Egitto, compresi Alaa Abdel Fattah e Mohamed Oxygen, e a porre fine a tutti i tipi di molestie nei loro confronti.  

Infine, chiediamo agli Stati Uniti, all'Unione Europea e ai suoi Stati membri di condannare fermamente la repressione delle e dei difensori dei diritti, delle e dei giornalisti e delle/degli attivisti politici in Egitto e di utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione per affrontare la crisi dei diritti umani nel Paese, al fine di rispettare i propri impegni in materia di diritti uman.

Organizzazioni firmatarie:

  • ACAT-France
  • Cairo Institute for Human Rights Studies (CIHRS)
  • CIVICUS
  • Committee for Justice (CFJ)
  • Democracy for the Arab World Now (DAWN)
  • Egyptian Commission for Rights and Freedoms (ECRF)
  • Egyptian Front for Human Rights (EFHR)
  • Egyptian Human Rights Forum (EHRF)
  • EgyptWide for Human Rights
  • El Nadeem Centre
  • FIDH, within the framework of the Observatory for the Protection of Human Rights Defenders
  • Front Line Defenders
  • HuMENA for Human Rights and Civic Engagement
  • International Service for Human Rights (ISHR)
  • Lawyer for Lawyers
  • PEN International
  • Project on Middle East Democracy (POMED)
  • The Tahrir Institute for Middle East Policy (TIMEP)
  • World Organisation Against Torture, within the framework of the Observatory for the Protection of Human Rights Defenders

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