Haitham Mohamadeen
avvocato, difensore dei diritti umani e membro di spicco dei socialisti rivoluzionari.

È attualmente detenuto in custodia cautelare in attesa che il suo caso, il n.1956 del 2019, venga esaminato da un tribunale. È accusato di aver aderito a gruppi terroristici e di aver pubblicato notizie false, il classico capo d'imputazione che il governo egiziano usa contro giornalisti, ricercatori e attivisti.


Haitham Mohamadeen è noto per le sue importanti attività all'interno dell'Egitto, dove ha partecipato alla Rivoluzione di piazza Tahrir e alle proteste dei lavoratori nel gennaio 2008. In seguito è diventato un leader di spicco nel Partito socialista rivoluzionario ed è stato un oppositore dei processi militari contro i civili e della legge anti-proteste, è stato uno dei fondatori di Revolution Road Front e membro del Nadeem Center for the Rehabilitation of Victims of Violence.


Haitham viene arrestato più volte: nel 2016, a causa della sua partecipazione alle proteste contro la cessione della sovranità sulle isole di Tiran e Sanafir all'Arabia Saudita; e nel 2018, durante le proteste della metropolitana; il 13 maggio 2019 viene arrestato e trattenuto illegalmente in un luogo sconosciuto per un periodo di 3 giorni, per poi essere trasferito negli uffici della Procura per la sicurezza Nazionale, dove sarà poi interrogato e accusato di essersi unita a un gruppo terroristico e di aver diffuso notizie false di nel caso n. 741 del 2019.


Il 9 marzo 2021, dopo 10 mesi di custodia cautelare, è stato firmato il suo ordine di rilascio, ma tale rilascio non è mai stato effettuato.

Il 10 marzo 2021, viene nuovamente convocato alla Procura per la sicurezza Nazionale, dove viene incriminato in un nuovo caso, il n. 1956 del 2019, con le medesime accuse del precedente.


Il 9 marzo 2021 il tribunale ha deciso di rilasciarlo, ma poi non è stato rilasciato, e il 10 marzo 2021 è stato accusato in un nuovo caso n. 1956 del 2019 con l'accusa di aver aderito a un gruppo illegale, che è la stessa accusa in cui è stato accusato nel caso precedente.


Tutt’ora, è detenuto in custodia cautelare, e la sua detenzione viene rinnovata automaticamente ogni 45 giorni, senza mai eseguire interrogatori, sebbene la National Security Investigations Service non abbia fornito alcuna prova materiale per dimostrare la validità delle accuse mosse contro di lui.


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