Egyptwide crede nell'importanza della collaborazione e solidarietà tra tutti i fronti della società civile e gli individui al fine di offrire soluzioni efficaci che aiutino a migliorare la situazione dei diritti umani in Egitto. Di conseguenza annunciamo il nostro sostegno all'iniziativa dei #First7Steps, avanzata da numerose organizzazioni della società civile egiziana con l'obiettivo di proporre alcune linee guida per promuovere le libertà civili, la giustizia sociale, l'eguaglianza e il rispetto della persona umana in Egitto.
Le organizzazioni che hanno realizzato l'iniziativa propongono sette linee guida fondamentali rivolte al governo egiziano per creare un terreno fertile all’apertura dello spazio pubblico e per un dibattito efficace e costruttivo sulle libertà civili e sul lavoro libero e nonviolento.
Anziché un’opportunità di migliorare la vita dei giovani egiziani, e tutt’altro che orientato ad affrontare i problemi reali che essi vivono, il Forum è una farsa politica tesa a distrarre la comunità internazionale dal record di violazioni dei diritti umani compiute dalle autorità egiziane. Le organizzazioni firmatarie esortano la comunità internazionale, incluso il Segretariato delle Nazioni Unite e l’ufficio del Segretario Generale, a non prestarsi a questo tipo di operazioni propagandistiche, rendendosi complici dei gravi abusi perpetrati dal governo di Sisi. La comunità internazionale dovrebbe piuttosto adottare tutte le misure necessarie per assicurare il monitoraggio dello stato dei diritti umani nel Paese affinché i responsabili di violazioni e abusi di potere siano opportunamente perseguiti, allo scopo di garantire l’affermazione, il rispetto e l’effettivo godimento di tutti i diritti della persona umana a tutte e tutti gli egiziani, con particolare riguardo alle giovani generazioni.
II punti sono i seguenti:
1. Rilasciare tutti i prigionieri politici di tutte le correnti politiche in attesa di giudizio e tutte i migliaia di condannati per le loro attività pacifiche.
Porre fine alle indeterminate detenzioni preventive e fermare la rotazione (Tadweer) dei casi sui detenuti per prolungare la loro custodia preventiva.
3. Revocare lo stato di emergenza imposto dal 2017 in violazione della Costituzione e utilizzato per negare tutte le libertà fondamentali e i diritti a un processo equo.
4. Rinviare l'esecuzione di tutte le condanne a morte emesse in casi penali o politici e sottoporle a una commissione specializzata per la grazia presidenziale.
5.Porre fine al procedimento penale contro i difensori dei diritti umani e chiudere il caso n. 173 del 2011 contro le organizzazioni Civili.
6.Ritirare il progetto di legge sullo status civile e avviare un dialogo comunitario su un diritto di famiglia equo che garantisca pari diritti alle donne.
7. Liberare tutti i 600 e più siti internet e i giornali digitali dalla censura, eseguita in violazione della legge e senza una sentenza del tribunale.
Anziché un’opportunità di migliorare la vita dei giovani egiziani, e tutt’altro che orientato ad affrontare i problemi reali che essi vivono, il Forum è una farsa politica tesa a distrarre la comunità internazionale dal record di violazioni dei diritti umani compiute dalle autorità egiziane. Le organizzazioni firmatarie esortano la comunità internazionale, incluso il Segretariato delle Nazioni Unite e l’ufficio del Segretario Generale, a non prestarsi a questo tipo di operazioni propagandistiche, rendendosi complici dei gravi abusi perpetrati dal governo di Sisi. La comunità internazionale dovrebbe piuttosto adottare tutte le misure necessarie per assicurare il monitoraggio dello stato dei diritti umani nel Paese affinché i responsabili di violazioni e abusi di potere siano opportunamente perseguiti, allo scopo di garantire l’affermazione, il rispetto e l’effettivo godimento di tutti i diritti della persona umana a tutte e tutti gli egiziani, con particolare riguardo alle giovani generazioni.
Come Egyptwide invitiamo tutti i fronti della società civile italiana e gli individui ad aderire tramite questi link: https://bit.ly/3y2vcDQ
Anziché un’opportunità di migliorare la vita dei giovani egiziani, e tutt’altro che orientato ad affrontare i problemi reali che essi vivono, il Forum è una farsa politica tesa a distrarre la comunità internazionale dal record di violazioni dei diritti umani compiute dalle autorità egiziane. Le organizzazioni firmatarie esortano la comunità internazionale, incluso il Segretariato delle Nazioni Unite e l’ufficio del Segretario Generale, a non prestarsi a questo tipo di operazioni propagandistiche, rendendosi complici dei gravi abusi perpetrati dal governo di Sisi. La comunità internazionale dovrebbe piuttosto adottare tutte le misure necessarie per assicurare il monitoraggio dello stato dei diritti umani nel Paese affinché i responsabili di violazioni e abusi di potere siano opportunamente perseguiti, allo scopo di garantire l’affermazione, il rispetto e l’effettivo godimento di tutti i diritti della persona umana a tutte e tutti gli egiziani, con particolare riguardo alle giovani generazioni.