Bruxelles, 24 febbraio 2025

EgyptWide per i diritti umani e CNAPD annunciano il loro rapporto sulla produzione offshore di armi belghe in Egitto

Nonostante l'embargo sulle armi, le armi di progettazione belga continuano a contribuire alle violazioni dei diritti umani, alla repressione interna e alla proliferazione in Egitto: è a causa della produzione offshore su licenza, un fenomeno per lo più trascurato dalla politica eppure in crescita perché consente all'industria delle armi di aggirare le restrizioni statali sui trasferimenti di armi.

EgyptWide for Human Rights e la Coordination Nationale d'Action pour la Paix et la Démocratie (CNAPD) annunciano il lancio del rapporto "License to Abuse: Belgian Arms Production in Egypt Fueling Proliferation and Violations", in uscita lunedì 24 febbraio 2025. Il rapporto fa luce sugli impatti negativi sui diritti umani della produzione su licenza di armi belghe in Egitto, basandosi sulle prove che i modelli di armi di progettazione belga (tra cui il fucile FN FAL e la mitragliatrice FN MAG) sono stati costantemente protagonisti di episodi di repressione interna e violazioni dei diritti umani in Egitto tra il 2013 e il 2023.

Preoccupata di identificare la fonte delle armi utilizzate in tali abusi, la ricerca evidenzia il ruolo della produzione di armi su licenza nel consentire ai produttori di armi di aggirare le restrizioni statali sui trasferimenti di armi attraverso la delocalizzazione delle catene di produzione o lo scambio di diritti di proprietà intellettuale. Dopo l'emanazione del decreto vallone del 21 luglio 2012 e l'entrata in vigore del Trattato sul commercio di armi, i produttori di armi valloni, tra cui FN Herstal e il Gruppo Herstal, New Lauchaussée e il Gruppo Nexter (KNDS), hanno fatto ricorso all'esportazione di linee di produzione e alle licenze per i diritti di proprietà intellettuale per mantenere i legami commerciali con l'Egitto nonostante l'embargo sulle armi annunciato nel 2013. Grazie a queste partnership commerciali, l 'Egitto è sempre più in grado non solo di soddisfare la propria domanda interna di armi, ma anche di esportare la propria produzione militare in Paesi come Arabia Saudita, Somalia, Sudan, Repubblica Centrafricana ed Eritrea.

Nonostante rappresenti una componente strutturale della produzione globale di armi e delle catene di approvvigionamento, la produzione di armi su licenza non è adeguatamente regolamentata dalle politiche, tra cui il decreto vallone del 2012 e la posizione comune dell'UE 2008/944/PESC, che non contengono disposizioni relative all'esportazione delle linee di produzione e dei diritti di proprietà intellettuale

Pertanto, per contrastare più efficacemente la proliferazione e l'abuso di armi a livello globale, sono necessarie riforme e integrazioni politiche per regolare il fenomeno della produzione di armi offshore su licenza.

Il rapporto "Licenza di abuso: Belgian Arms Production in Egypt Fueling Proliferation and Violations" è disponibile in francese, arabo e inglese. EgyptWide for Human Rights e il CNAPD sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni o commenti.

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