Oggi, 10 aprile 2021,
la seconda fregata FREMM acquistata dall'Egitto nel giugno 2020 dovrebbe essere consegnata alla Marina egiziana. Secondo l’agenzia di stampa DiRE, la fregata ha recentemente completato le procedure di collaudo richieste nel porto italiano di La Spezia, dove anche il suo equipaggio egiziano ha ricevuto una formazione ad hoc *.
Originariamente prodotta per la Marina Militare Italiana, la fregata "Emilio Bianchi" è stata venduta all'Egitto nell'ambito di un affare da 990 milioni di euro che include un'altra fregata (consegnata a dicembre 2020) e altre attrezzature militari. Dopo l'acquisto, verrà rinominata "Bernees" e il suo nuovo numero di immatricolazione egiziano sarà 1003.
Dal 2019 l'Egitto è diventato il principale acquirente di armamenti italiani e tutto sembra indicare che il volume di tali scambi stia aumentando a un ritmo costante.
L'Egitto ha acquistato due fregate FREMM nel giugno 2020 da Fincantieri, una società controllata al 71,32% dal governo italiano (un affare stimato in circa 990 milioni di euro). Inoltre, il Paese importa armi leggere prodotte o spedite dall'Italia per le sue forze di polizia almeno dal 2014. **
Tra il 2016 e il 2019, il volume delle vendite di armi all'Egitto è passato da 7,4 milioni a oltre 871,1 milioni di euro, e solo nel 2019 l'Italia ha autorizzato licenze di esportazione di equipaggiamento militare verso l'Egitto per 871,1 milioni di euro, secondo i dati forniti dai Rapporti Parlamentari Annuali degli ultimi anni.
La normativa italiana sul commercio di armi ed in particolare la Legge n. 185/1990, nonché il Trattato sul commercio di armi (ATT) firmato dall'Italia nel 2014, proibiscono il rilascio alle imprese di licenze di esportazione di armamenti verso Paesi la cui responsabilità in violazioni dei diritti umani sistematiche o gravi è stata accertata da osservatori internazionali competenti. Considerando che in diverse occasioni, nel corso degli ultimi anni, i Relatori delle Nazioni Unite per i diritti umani hanno denunciato l'esistenza di modelli di violazioni sistematiche dei diritti umani nella repressione della società civile che ha interessato l'Egitto post-golpe, si può affermare che l'Italia ha violato la sua stessa legge mantenendo e persino aumentando il volume delle vendite di armi all'Egitto.
L'esistenza di accordi strategici e commerciali consolidati tra Italia ed Egitto dopo il caso Giulio Regeni potrebbe sembrare inspiegabile, soprattutto se si considera la grande mobilitazione “dal basso” che ha portato migliaia di italiani a chiedere al proprio governo di sospendere le relazioni diplomatiche amichevoli con l'Egitto di fronte alla mancanza di impegno da parte delle autorità egiziane per assicurare alla giustizia i responsabili dell'omicidio di Regeni. La principale ragione addotta dal governo italiano per giustificare l'impossibilità di interrompere gli accordi con l'Egitto – ovvero l'esistenza di supremi interessi nazionali che possono essere garantiti solo attraverso gli accordi con l'Egitto - appare piuttosto debole. Come ha recentemente sottolineato Francesco Vignarca, direttore di Rete italiana Pace e Disarmo, l'accordo sulle due fregate FREMM raggiunto lo scorso giugno tra i due paesi rappresenta una significativa perdita economica per l'Italia. Infatti, la Marina Italiana sta ora acquistando navi da guerra e attrezzature aggiuntive in sostituzione di quelle vendute all'Egitto, la cui produzione è stimata in oltre 1,2 miliardi di euro, superando così il prezzo pagato dall'Egitto per le prime due fregate.
Ancora una volta, l'Italia ha scelto di dare priorità ad accordi strategici e interessi economici (di chi, dato che quest'ultimo accordo è tutt'altro che un buon affare per lo Stato italiano?), rispetto alla legittima richiesta di trasparenza e giustizia sollevata dalla sua società civile. Tutto ciò avviene a spese della popolazione egiziana, i cui diritti umani e libertà sono sistematicamente violati da un regime legittimato e sostenuto a livello internazionale.
Questa scelta, ancora una volta, è di natura profondamente politica, così come nelle sue conseguenze sul continuo deterioramento della situazione dei diritti umani in Egitto.
**Autore Sconosciuto (anonimo per motivi di sicurezza personale),l 'Italia avanza gli accordi sulle armi con l'Egitto nonostante l'opposizione, Al Monitor, 27 marzo 2021, recuperato da.