Il 17 marzo 2024, la Commissione europea ha annunciato la stipula di un accordo denominato "Partenariato strategico e globale" con la Repubblica araba d'Egitto. L'accordo, che sarà probabilmente attuato attraverso l'emissione di diversi protocolli d'intesa tematici, copre sette pilastri di cooperazione strategica che vanno dalle relazioni politiche alla lotta alla scarsità d'acqua, dall'antiterrorismo ai programmi di scambio per l'istruzione superiore. L'accordo prevede anche un pacchetto finanziario di circa 7,4 miliardi di euro, ma non è chiaro se saranno fissati parametri o condizioni per il suo pagamento.
Since al Sisi's government seized power, the EU has pursued several cooperation programs with Egypt that served to entrench authoritarianism, lack of accountability, and impunity, systematically contravening its obligations to upholding human rights and dignity, the rule of law, and democracy.
<span>Non è ancora chiaro che tipo di impatto il nuovo Partenariato strategico e globale avrà sui diritti umani, sulla giustizia sociale e sulla sfera civica in Egitto; tuttavia, l'accordo indica un impegno a rafforzare la cooperazione in tutti i settori chiave che finora hanno contribuito a rafforzare il controllo dei militari sull'Egitto, alimentando la repressione interna e l'insicurezza economica.</span><br>
<span>Tutti i settori coperti dal Partenariato strategico e globale sono gestiti direttamente, o controllati strategicamente, dall'establishment militare egiziano, che opera con una trasparenza estremamente limitata all'interno degli apparati statali. Questo ci porta a mettere in dubbio la capacità dell'UE di attuare il nuovo accordo di cooperazione con l'Egitto senza rendersi complice della crisi dei diritti umani in Egitto.</span>
Nel febbraio 2011, il Commissario europeo per l'Allargamento e il Vicinato, Stefan Fule, ha criticato l'esitazione dell'UE nel sostenere la Primavera araba e la sua aspirazione alla democrazia, alla libertà e alla giustizia sociale, affermando: "Dobbiamo mostrare umiltà nei confronti del passato. L'Europa non è stata abbastanza incisiva nel difendere i diritti umani e le forze democratiche locali nella regione. Troppi di noi sono caduti nella presunzione che i regimi autoritari fossero una garanzia di stabilità nella regione". Sono passati tredici anni da quando Fule ha formulato questa dichiarazione e l'UE continua a sostenere e incoraggiare i regimi autoritari nella regione MENA, cadendo nell'illusione di mantenere la stabilità nell'area. L'UE deve ancora imparare l'umiltà nel trattare con la regione MENA se vuole adempiere al suo mandato di sostenere i diritti umani, i principi democratici, la giustizia socio-ambientale e lo stato di diritto.
In questo documento esaminiamo criticamente i pilastri della cooperazione strategica alla base dell'accordo dal punto di vista dei diritti umani e della giustizia ambientale, evidenziando le ragioni per cui l'imminente Partenariato strategico e globale rischia di minare ulteriormente la giustizia sociale, la stabilità politica, lo stato di diritto e le libertà democratiche in Egitto e nel Mediterraneo.
Il documento è disponibile in inglese, arabo e italiano.